Il concerto del duo pianistico Barboro Proietti per la Filarmonica Laudamo

Di Marta Cutugno

Va avanti con successo la 102° stagione concertistica della Filarmonica Laudamo che domenica 27 novembre ha proposto al pubblico del Palacultura Antonello un prestigioso concerto. Sul palcoscenico, due affermati maestri, Maurizio Barboro e Claudio Proietti, uniti dal 2016 in duo pianistico. Focus del concerto è la Trascrizione, intesa nell’accezione più busoniana di Traduzione – “Ubertragung”. Non a caso, è proprio con una trascrizione per due pianoforti di Ferruccio Busoni che ha avuto inizio l’atteso concerto. Primo titolo del programma, infatti, è l’ouverture da “Il Flauto Magico” di Wolfgang Amadeus Mozart a cui i due interpreti, con la potenza espressiva delle sole quattro mani su due pianoforti, hanno conferito un respiro altamente sinfonico. All’ouverture mozartiana è seguita l’esecuzione della Suite n.1 in sol minore op. 5 di Sergej Rachmaninov, il cui titolo originale è Fantaisie-Tableaux. Quattro quadri musicali, tutti accompagnati da un titolo e tutti preceduti da una citazione letteraria, rispettivamente di Lermontov, Lord Byron, Tiučev e Chomjakov. Un’interpretazione brillante, quella del duo Barboro Proietti, nel trattamento sapiente delle dinamiche e delle agilità, con la leggerezza di un carillon nella “Barcarola”, la danza  che attraversa i registri in quella sceneggiatura di suoni che è “La notte…l’amore”, la dolce disperazione de “Le lacrime” e le imponenti campane di “Pasqua”. Ma il pezzo forte del programma è giunto, dopo un breve intervallo, nella seconda parte del concerto dedicata alla Turandot di Giacomo Puccini. A cento anni dalla sua composizione, Maurizio Barboro e Claudio Proietti hanno commissionato al compositore Gianluca Verlinghieri la trascrizione per due pianoforti del Primo Atto dell’opera incompiuta. Pare, infatti, che questa prima parte del dramma lirico in tre atti fu fatto ascoltare ad un selezionato gruppo di amici, eseguito al pianoforte proprio dal compositore di Torre del Lago. Il fascino di quelle pagine orchestrali rivivono così in una sapiente trascrizione per duo pianistico che, con coerenza e aderenza agli intenti pucciniani, può leggersi come un’operazione importante e ben riuscita in cui Gianluca Verlinghieri mira dritto al cuore del dramma. La sua trascrizione, inoltre, richiede un rapporto di simbiosi tra il pianoforte e l’interprete chiamato a dare voce alle potenzialità non soltanto melodiche ed armoniche dello strumento, ma anche a quelle percussive, per assicurarsi un fondo ritmico, ottenere sonorità sorde fermando le corde col palmo della mano o addirittura glissare all’interno della cassa armonica. I due pianisti hanno offerto al numeroso pubblico presente un firmamento di suoni, lasciando all’immaginazione dello spettatore la visione sonora della piazza entro le mura di Pechino dove, in mezzo alla folla, un mandarino legge il pubblico editto: la crudele Principessa di ghiaccio sposerà solo chi sarà in grado di risolvere i tre enigmi. Il pubblico è rimasto totalmente assorbito dalla potente ricchezza della partitura e dall’interpretazione sentita dei due musicisti. I maestri Barboro e Proietti hanno fatto dono di un bis, un frammento dalla stessa trascrizione, le pagine che raccontano quel cruciale momento in cui gli occhi del principe Calaf incontrano Turandot, segnando per sempre il suo destino. Un concerto molto apprezzato ed applaudito che ha parecchio incuriosito i presenti. Al termine, infatti, il duo pianostico si è soffermato a lungo con molti spettatori, rispondendo con disponibilità a tutte le loro domande. Prossimo appuntamento della Filarmonica Laudamo, domenica 4 dicembre con il concerto dell’Orchestra Sinfonietta Messina in ricordo del compianto Melo Mafali.

Foto Alessandro Grussu