Progetto Chausson: Davide Alogna, Enrico Pace e il Quartetto EOS in concerto per l’Accademia Filarmonica

Di Marta Cutugno 

Messina. Esistono compositori meno noti al grande pubblico e composizioni meno frequentate dalle puntine da disco che ottime programmazioni per le sale da concerto possono riportare alla giusta luce. È il caso del “Progetto Chausson” che, sabato 28 gennaio, ha segnato una nuova tappa della corrente 74° stagione concertistica dell’Accademia Filarmonica di Messina. Un concerto molto interessante dal programma in due parti, in cui al Quartetto per archi beethoveniano op.95, è seguita una perla, l’esecuzione del Concerto per violino, pianoforte e quartetto d’archi op.21 di Ernest Chausson. Ad aprire il pomeriggio in musica, il Quartetto Eos, giovane gruppo strumentale formatosi all’interno del Conservatorio S.Cecilia di Roma che, con l’esecuzione del Quartetto n.11 in fa minore detto “serioso”, ha dato ampia prova delle sue ottime qualità artistiche. Un’energia vibrante ha investito il pubblico del Palacultura Antonello insieme a quella impalpabile e sognante malinconia che attraversa il capolavoro di Beethoven. I suoi movimenti hanno preso così forma sotto gli archetti del Quartetto Eos – composto da Elia Chiesa e Giacomo Del Papa al violino, Alessandro Aqui alla viola e Silvia Ancarani al violoncello – in un’esecuzione inappuntabile, caratterizzata da profondità, nitidezza di suoni e trattamento magistrale delle dinamiche. Ed in particolar modo, nelle porzioni del piano e del pianissimo, i quattro Eos hanno restituito le più impercettibili variazioni di colore sonoro, indagandone tutte le sfumature, una dimostrazione di padronanza eccezionale dei propri strumenti. Alla splendida apertura, è seguito l’atteso omaggio a Chausson. Il compositore parigino è annoverato tra gli autori più eleganti del secondo Ottocento francese, un giovane che si accostò agli studi musicali soltanto a partire dai ventiquattro anni. Per nostra fortuna, anche se in età adulta, Chausson riuscì ad iscriversi in Conservatorio e superare la forte opposizione del padre che vedeva in lui un futuro giurista. Il componimento chaussoniano, accuratamente scelto per la programmazione della stagione concertistica dell’Accademia Filarmonica, ha visto tornare sul palco il Quartetto EOS insieme ad Enrico Pace, pianista di rilievo internazionale – che ha al suo attivo prestigiose collaborazioni con alcune delle orchestre più importanti d’Europa – e Davide Alogna, artista eclettico e virtuoso del violino. L’appassionata interpretazione del Concerto di Chassuon, che i sei musicisti hanno eseguito con delicato rigore, è andata a scuotere le corde più intime del numeroso pubblico presente. Le dita di Enrico Pace, in volo perpetuo ed angelico sulla tastiera, hanno incontrato il ricercato stile interpretativo di Davide Alogna unito alla classe e alla freschezza dei giovani EOS in quartetto. Chausson, allievo di Jules Massenet e di César Franck, compose questo concerto – originale, insolito nella terminologia per l’accostamento degli strumenti – tra il 1889 e il 1891. Immediato fu il favore della critica. Paci, Alogna e gli EOS si sono resi eccellenti mediatori del grande messaggio di raffinatezza lasciato ai posteri da Chausson, autore fermamente legato alla tradizione francese ma ugualmente aperto alle influenze del cromatismo wagneriano. Nei quattro movimenti che scandiscono l’op.21 si manifesta l’interezza del suo personale linguaggio, nel forte temperamento del “Decidè” di apertura, nella “Sicilienne”, breve parentesi che giova ad attenuare le grigie atmosfere precedenti sino al patetismo del “Grave” per poi correre al “Finale-Très animé”, forma dai tratti romantici. Forza comunicativa e carica emozionale trovano massima espressione in un’esecuzione trasparente, autentica e puntuale dal punto di vista tecnico. Applauditi calorosamente, i sei musicisti sono rientrati sul palcoscenico per un bis, il secondo movimento di un concerto in re minore per pf, violino e archi, capolavoro di assoluta dolcezza composto da Felix Mendelssohn negli anni della prima adolescenza. Il prossimo appuntamento dell’Accademia Filarmonica è per sabato 4 febbraio e vedrà il pianista Paolo Restani impegnato in un concerto su musiche di Chopin, Debussy e Liszt.